Batteri marziani e rover sintetici
Come si legge anche su Repubblica.it: A un intervistatore che gli chiese se stesse giocando a fare Dio, lo scienziato rispose: "Ma io non sto affatto giocando".
Bravo.
La chiesa minimizza, esternando tramite dei portavoce che la scoperta dell'americano non e' certo paragonabile alla creazione della vita. Certo che no, ma la chiesa dovrebbe preoccuparsi un po' di piu'.
Nel frattempo arriva al notizia del record di permanenza della sonda Oppurtunity su Marte. Mai nessun altra sonda era rimasta "in vita" cosi' a lungo sul pianeta rosso a raccogliere dati per noi. E si sta preparando ad un'altra scarpinata verso un cratere a 12 km di distanza... Il prossimo rover, e' stato gia' annunciato, partira' tra novembre e dicembre di quest'anno.
Ora, magari, su quel rover, tra le antennine per trasmettere i dati, saranno posizionati dei batteri di nuova fattura, sintetici, creati su misura dalla Venter Inc. per essere perfettamente adatti alle condizioni ambientali di Marte. Le rotelline del rover li porteranno in giro e li spargeranno sulla superfice, magari in qualche craterino (non si sa mai che in qualche anfratto attecchiscano meglio), e questa sara'la prima colonizzazione di Marte. Il tempo fara' il resto. Tra cinque miliardi di anni l'evoluzione avra' portato ad una florida e curiosa flora rossastra di licheni filiformi attaccati al terreno, tra i quali si muoveranno piccoli vermi striscianti e freddi. Un po' di aumento dell'attivita' del sole (che, si sa, aumentera' di circonferenza), e piano piano si evolveranno delle forme di vita intelligente del colore del blu di metilene, che cominceranno a chiedersi qual'e' la loro provenienza, e magari a mangiare i vermi freddi e ad estinguere i licheni filiformi...
Per la cronaca, la JCVI (J. Craig Venter Institute) aveva sintetizzato nel 2003 un piccolo virus che era in grado di infettare delle cellule batteriche, notizia che era stata pittosto sottovalutata dai media. Erano poi passati a cellule con genoma artificiale enl 2008, per approdare quest'anno al Mycoplasma laboratorium, prima cellula batterica controllata da genoma sintetico in grado di riprodursi. Hamilton Smith e Clyde Hutchison, questi i nomi dei due scienziati fautori della scoperta, sono chiamati affettuosamente dai colleghi Ham & Clyde. Chissa' se anche il nostro Dio portava il camice bianco? :P
QUI il comunicato stampa dei due nuovi Dei marziani. :P